Gli insetti commestibili potrebbero presto far parte della nostra quotidiana alimentazione. Un rapporto di 173 pagine del 2013 stilato della FAO (Food and Agricolture Organization of The United Nations) tratta dettagliatamente i cosiddetti insetti commestibili, cioè mangiabili dall’uomo. Lo scopo di questo lavoro è quello di sensibilizzare le popolazioni occidentali al consumo di insetti come grande risorsa alimentare, non solo per gli esseri umani ma anche come mangime per gli animali.
Il consumo alimentare di insetti commestibili si identifica in un regime dietetico che porta il nome di Entomofagia.
Il rapporto della FAO si rivolge a tutte le categorie:
1) Per il nostro BENESSERE e la nostra SALUTE:
2) Per tutelare l’AMBIENTE:
3) Mezzi di SUSSISTENZA (fattori economici e sociali):
L'insetto più mangiato al mondo è lo scarafaggio ma sono circa 1900 le specie commestibili. Attualmente sono 2 miliardi le persone che mangiano insetti come alimento comune della loro dieta. I paesi interessati sono l'Africa, l'Asia e l'America (del Sud).
Un famoso studio di Takeda e Sato del 1993 (2) descrive il consumo di insetti nella tribù Ngandu nel Congo e spiega come la stagione delle piogge scandisce il consumo alimentare degli insetti. A Kinshasa è stato stimato un consumo di insetti pari a 300 g procapite a settimana. Nelle stagioni fluviali l'apporto proteico delle popolazioni africane viene garantito dal consumo di scarafaggi. Ciò è dovuto anche al fatto che questo alimento soddisfa il fabbisogno in maniera molto economica.
L'Asia rispetto ai paesi africani ha un tenore di vita più elevato, questo la porta ad avere specie di insetti commestibili più pregiate tra cui il Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus). In Asia vengono consumati molti insetti d'acqua perchè essendo disponibili tutto l'anno non subiscono condizionamenti stagionali. Alcuni studi dimostrano come gli schemi migratori delle popolazioni asiatiche siano state influenzate dai flussi migratori degli insetti.
In America del Sud il primo paese per consumo di scarafaggi è il Messico. Subito dopo viene l'Ecuador, la regione di Joïti in Amazzonia e il Venezuela.
Nei tropici si mangiano più insetti che nelle aree temperate per tre motivi:
- Identificazione del DISGUSTO Le popolazioni colonialiste non si adattavano alle tribù che conquistavano, imponendo la loro visione del mondo. Studi sociologici e storici parlano di disgusto delle popolazioni colonialiste anche verso le usanze delle tribù conquistate. Nei secoli c'è stata una radicazione delle convinzioni difficile da cambiare;
- MINACCIA Il consumo di insetti rappresentava una minaccia per la pastorizia e l'agricoltura sedentaria degli Stati Uniti e dell'Europa.
- MICRONATURA L’urbanesimo ha distaccato le società dalla micronatura. Portando a un'industrializzazione dei prodotti su larga scala.
Le proiezioni ci dicono che tra 50 anni saremo in 9 miliardi di persone, 9 miliardi di persone da sfamare. Oggi il 70% dei territori del nostro pianeta sono adibiti al cibo, per agricoltura e allevamento. Il 30% sono ancora disponibili, sono o fertili o utilizzabili. Per il 2050 è previsto il raddoppio del consumo di cibo. Servirà un altro 70% di territorio disponibile che non c’è, sarà quindi necessario trovare nuove soluzioni. Le biomasse, lo spazio e la disponibilità di acqua e cibo saranno un problema tra 50 anni.
Gli insetti commestibili dal 2010 hanno un portale gestito dalla FAO dove è possibile trovare informazioni, video, immagini e tutto quello che c’è da sapere sugli insetti commestibili.
BIBLIOGRAFIA
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